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venerdì 17 giugno 2016

GLI AUGURI DI ALFONSO COSENTINO ALLA NUOVA GIUNTA di Filomena Greco

SIA STAGIONE DI CAMBIAMENTO PER CARIATI-COSENTINO:NON SERVONO FAIDE PER CRESCERE
AUGURI DI BUON LAVORO ALLA NUOVA GIUNTA DI ALFONSO COSENTINO
CARIATI (CS), Lunedì 13 giugno 2013 – Abbiamo tentato di spiegarlo e condividerlo in tutti i nostri interventi in campagna elettorale. Lo ribadiamo con immutata convinzione all'indomani del risultato elettorale, della nostra sconfitta e della vittoria importante della lista concorrente e del neo sindaco Filomena GRECO, al quale rinnoviamo gli auguri di buon lavoro. Cariati aveva ed ha bisogno di una reale pacificazione degli animi e di una autentica, rinnovata compartecipazione democratica di tutti alla costruzione di un percorso il più possibile sereno e ottimista di crescita e sviluppo.
È quanto dichiara Alfonso COSENTINO, candidato a sindaco del Progetto Democratico LA SCELTA, auspicando tuttavia che dalle parole si passi ai fatti e che cioè l'approccio alla ricerca di ascolto e di collaborazione con la città, con tutte le sue espressioni, si dimostri autentico, coerente e non soltanto oggetto di mera comunicazione.
Questa comunità, che ha bisogno come il pane di rimettersi in moto dopo anni di stallo, deve iniziare a vivere una stagione diametralmente opposta a quella che l'ha purtroppo tristemente caratterizzata fino ad oggi. Non servono faide di nessun tipo o tentativi malcelati di ritorsione post elettorale, né campagne di mistificazione e di odio sociale, addirittura ad personam che rischierebbero – avverte COSENTINO – di trasmettere anche all'esterno un'immagine deleteria, negativa per tutti.
Anzi tutto per quanti oggi sono chiamati, con alto senso di responsabilità istituzionale, a guidare ed a realizzare quel cambiamento che tutti i cariatesi recatesi alle urne hanno comunque interpretato. Siamo consapevoli – va avanti COSENTINO – di esser stati puniti, riteniamo ingiustamente, anche per le evidenti responsabilità di mal governo degli ultimi dieci anni.
Ma è proprio per questo e per l'ambizione che sentivamo nostra e che continua ad appartenerci, di voler contribuire a far cambiare in meglio Cariati, che crediamo si debba e si possa dimostrare a noi stessi ed a tutti che un altro governo della cosa pubblica è certamente possibile. Con equilibrio e nel rispetto delle regole e degli interessi generali.
Un governo della cosa pubblica fatto di contenuti e di obiettivi, e non di ripicche.
Con una mission, come quella che, ne siamo certi, condivide anche la neo Giunta alla quale rivolgiamo il nostro più sincero augurio di buon lavoro. E con un metodo, che sappia guardare e far guadare al futuro senza nessun inutile strascico dal passato.
Perché è, questo, ciò che chiedono i cariatesi: quanti hanno scelto Filomena GRECO sindaco e quanti hanno creduto negli altri 3 candidati. È ciò che chiedono soprattutto le nuove generazioni, quelle che, presenti con idee e passione in tutte e 4 le liste, hanno saputo mostrare un entusiasmo nuovo e pulito, forse mai visto prima e che sarà il vero valore aggiunto di questa nuova stagione politica ed amministrativa. Dai banchi della minoranza – conclude COSENTINO – così come da quelli della maggioranza.

venerdì 10 ottobre 2008

Scelte ragionate di marketing territoriale

“Cariati – Città della Tarantella” è un progetto socio culturale ambizioso e di qualità attraverso il quale, per la prima volta nella storia amministrativa della nostra comunità, si investe consapevolmente e scientificamente sulla propria identità e sulla propria offerta socio-culturale. E lo si fa aderendo, evidentemente, a quelli che vengono unanimemente considerati i principi fondamentali del marketing territoriale: 1) il recupero ragionato dell’identità locale, in tutte le sue espressioni, valorizzando la continuità amministrativa; 2) l’individuazione analitica di elementi simbolici, univoci, rari se non addirittura esclusivi della propria identità, attraverso i quali comunicare professionalmente all’esterno la complessiva capacità attrattiva dei luoghi e del patrimonio storico, architettonico, archeologico, enogastronomico, etno-musicale, in una parola culturale. A quei due precisi criteri (unicità/esclusività da una parte, e capacità simbolico-evocativa, dall’altra), criteri sottesi ad ogni seria e lungimirante progettazione turistico-culturale (e la lista degli esempi sarebbe lunga!), risponde lo studio la verifica ed infine la scelta, tra le diverse opzioni identitarie cariatesi prese in esame, da una parte della frase “Cariati – Città della Tarantella” e, dall’altra, dell’effige dell’Herakles, quali elementi appartenenti in maniera più o meno esclusiva, in ogni caso immediatamente riconoscibile, all’immagine di Cariati. Due aspetti, non i più importanti fra quelli analizzati, meritano però di essere ricordati ancora una volta: 1) la riconoscibilità nazionale, e mondiale se si considera Internet, della famosa Tarantella di Cariati, usata da anni come sigla introduttiva e conclusiva delle previsioni meteo sulla Rai; 2) l’originalità della statuetta dell’Herakles, rinvenuta a Cariati agli inizi del 1900, riconosciuta come tale non dal Sindaco di Cariati ma dalla comunità scientifica archeologica tanto è vero che, su numerose e prestigiose pubblicazioni di settore, quell’effige brezia, preferita ad altre, viene indicata come l’Herakles di Cariati. Il marketing territoriale e la comunicazione sono materie ed ambiti che, a differenza forse della politica del pettegolezzo e della polemica strumentale, rispondono necessariamente a regole scritte, a metodi scientifici, a canoni e prassi sperimentali, a contenuti e conoscenze che o si studiano oppure si ignorano. Non c’è terza via in merito, salvo –come purtroppo è accaduto anche per Cariati in passato- navigare a vista e vegetare nell’improvvisazione. Tanto è vero che chi oggi alza il dito contro un percorso strategico, ponderato e qualificante, seguito da questa Amministrazione, è del tutto sprovvisto di elementi di comparazione storica; il che la dice lunga sul senso stesso della polemica orchestrata, se si considera che certe critiche giungono da chi ha svolto per anni ruoli amministrativi, senza aver lasciato, in merito, alcuna traccia. “Cariati – Città della Tarantella”, così come è stato ampiamente spiegato in numerose occasioni pubbliche, a Cariati in Calabria in Italia ed all’estero, rappresenta lo sforzo, finalmente consapevole, di una comunità di investire con lungimiranza sulle proprie potenzialità turistico-culturali, percorrendo vie e aderendo a precise strategie di comunicazione comunale e marketing territoriale che non sono certo nate a Cariati, che vengono scientificamente utilizzate da decenni nelle più illuminate realtà municipali meridionali nazionali ed europee. In realtà, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Abbiamo già spiegato in numerose occasioni pubbliche che né alla Tarantella né all’Herakles è stato affidato l’immaginario compito di sintetizzare il ricchissimo patrimonio storico, artistico e culturale di Cariati. Diversamente, sempre fondandoci su valutazioni tecniche ed in ciò supportati anche da autorevoli docenti ed esperti di comunicazione, noti e stimati in tutt’Italia, la scritta “Cariati – Città della Tarantella”, affiancata all’effige dell’Herakles, per la prima volta nella storia pubblica della nostra città, ambisce a veicolare più e meglio di prima, con con-sa-pe-vo-lez-za, tutto il patrimonio identitario autoctono: dalle tradizioni marinare al Centro Storico. Del resto, immaginare di puntare in modo caotico disordinato e forzatamente esclusivo –come hanno sostenuto nella minoranza- sul mare, sul Centro Storico, sulle tradizioni marinare piuttosto che sull’agricoltura, per fare di queste caratteristiche piuttosto comuni dei simboli da usare nella comunicazione turistico-culturale appare scelta non solo strumentale ma del tutto priva di fondamento e strategia, non essendo né il mare, né il Centro Storico, né l’agricoltura né le tradizioni marinare elementi tanti univoci e singolari da distinguere Cariati da tutti o quasi tutti i paesi quanto meno della costa jonica calabrese. Il successo in comunicazione –che è forse la vera ragione che scuote i sonni di qualcuno dell’opposizione- esige il rispetto di leggi e regole precise. Non si inventa. Per queste ragioni, e per numerose altre che qui si rinviano, iniziativa più strumentale, ingiustificata e scriteriata non poteva essere studiata a tavolino dai taluni consiglieri di opposizione. Ci sentiamo, poi, così convintamente vincolati al rispetto dei valori e dei metodi della nostra democrazia rappresentativa, sanciti in Costituzione, che riteniamo sconclusionato ed offensivo anche soltanto alludere al significato (probabilmente ignorato dagli stessi polemizzanti) che ha e che deve necessariamente avere l’esercizio di una consultazione popolare locale, attraverso la funzione propositiva che è tipica della petizione. Azioni squalificanti come quella messa in piedi da certa opposizione, con l’obiettivo testualmente dichiarato di “eliminare” un progetto socio-culturale attraverso la cancellazione della frase sintetica e simbolica che lo veicola, nascono –come è evidente- da profonda incompetenza tecnica in materia (marketing territoriale) e, sia chiaro, dall’assenza di ogni termine di comparazione storica o di contenuto. Detto diversamente, prima non c’era neppure dibattito, in merito. Solo il nulla. Ma così facendo vengono anche mortificati i cittadini ed il senso stesso della partecipazione democratica. Perché si tenta soltanto di strumentalizzarli inducendoli a dare pareri e commenti, inevitabilmente soggettivi se non addirittura di parte, in ogni caso senza quella indispensabile conoscenza tecnica delle questioni e della materia che, in definitiva, ridicolizza e rende vano ogni strumento di partecipazione diretta –come in effetti dimostrano le stesse salvaguardie pensate dai padri costituenti rispetto ai referendum. Il progetto complessivo, e con esso i simboli identitari di “Cariati – Città della Tarantella”, non nasce affatto tavolino, dalle intenzioni malsane del Sindaco o di qualche assessore né –come è stato detto- da presunte decisioni definite addirittura “autoritarie” o “arroganti”, con un metodo di analisi e giudizio, quello sì, che assomiglia molto a quei processi di piazza, di Staliniana memoria allorquando, nelle stanze di qualche periferica residenza moscovita, d’intesa con la stampa di regime (la Pravda = la Verità), qualche funzionario decideva e sentenziava chi e cosa andava eliminato, perché contrario agli interessi del partito unico. L’Edizione 2008 di “Cariati – Città della Tarantella”, progetto socio-culturale che dura 365 giorni all’anno, sul quale l’Esecutivo SERO è tenacemente impegnato, che tenta anche di ricucire gli sforzi intrapresi dalle amministrazioni comunali che si sono succedute almeno negli ultimi 25 anni, e che include al suo interno momenti di assoluta e riconosciuta qualità come ad esempio il Premio Herakles e la Scuola Estiva in Management dell’Identità, ha seguito infine lo stesso iter amministrativo che, ad esempio, hanno visto nascere e consolidarsi negli anni le ambiziosi sottese dietro nomi simbolici e progetti come –solo per fare qualche esempio- “Perugia Città della Cioccolata”, “Rossano La Bizantina”, “Crucoli Paese della Sardella”, “Cassano Città delle Terme” etc., senza contare poi l’identificazione di eventi importanti con le stesse città, come Roccella Jazz o la Notte della Taranta per Melpignano (comune che non ha solo la Taranta, ovvio, ma che con la Taranta contribuisce a far veicolare oltre 13 milioni di euro in 15 giorni!). E la lista sarebbe lunghissima.

sabato 4 ottobre 2008

Comunicato stampa del Partito Socialista

I rappresentanti dell’UDC di Cariati, per il solo gusto di apparire su qualche sito internet locale, continuano a rimediare brutte figure e ad inventare storielle alle quali non crede proprio nessuno, alludendo per altro a fantomatiche riunioni, di direttivo o di assemblea. Ne è esempio eclatante l’ultima roboante uscita sull’inventato disastro dei conti comunali. Ci chiediamo su quale pianeta vivano i rappresentanti della sezione dell’UDC di Cariati e se, realmente, siano essi in condizione di leggere e comprendere un bilancio comunale e tutte le fasi e le voci che esso comprende. Dalla teoria, reperibile in qualsivoglia libro o articolo di giornale, alla pratica c’è di mezzo il mare. Ed a noi Socialisti sembra proprio che in queste eteree riunioni dell’UDC si teorizzi molto e non si concretizzi nulla nell’interesse di Cariati e dei cariatesi. Solo parole e presenzialismo vuoto sulla stampa. Nei fatti, solo il nulla misto a noia. L’Esecutivo guidato da Filippo SERO, di cui noi Socialisti siamo parte integrante, ha trovato, al suo insediamento, un deficit di cassa spaventoso per un comune di 8 mila abitanti. Nonostante ciò, la Giunta ha avuto il coraggio di redigere sempre bilanci reali e, soprattutto di tagliare, nel consuntivo 2005, oltre 500 mila euro di residui che si trascinavano dal 1993 ed addirittura da prima. Come è noto, proprio da quella opposizione della quale l’UDC fa parte, questa stessa operazione veniva denunciata alla Corte dei Conti la quale, dopo approfondita verifica, trasmetteva un plauso all’attuale Amministrazione Comunale per il coraggio nell’aver compiuto tale scelta. Ai teorici dell’UDC ricordiamo, ancora, i debiti delle passate gestioni, ereditati e riconosciuti per oltre 1 Milione e mezzo di Euro ed i tanti contenziosi ancora aperti. Nonostante ciò abbiamo puntato ad un miglioramento di tutti i servizi offerti al cittadino e ne abbiamo istituiti di nuovi (tra tutti il servizio di trasporto pubblico urbano). Senza aumentare le tasse anzi riducendo e togliendo, prima del governo Berlusconi, l’ICI sulla prima casa. Abbiamo tagliato le spese inutili, per lo più consolidate con le vecchie amministrazioni comunali e abbiamo avuto la capacità di intercettare fondi extra bilancio per nuovi servizi e nuove opere pubbliche per decine di milioni di euro. Comprendiamo benissimo che qualche perfetto sconosciuto voglia apparire a tutti i costi. Ma si tengano i piedi per terra e si dimostri, ogni tanto, un minimo di capacità nell’apportare un qualsivoglia beneficio ai cittadini. Questa classe dirigente di governo continua a farlo, con risultati che restano sotto gli occhi di tutti, distinguendosi nei fatti dalle fumose e stagnanti prassi del passato. I cariatesi lo stanno vedendo. L’UDC pure. Ed è per questo che scalpita. Ma è normale.

venerdì 26 settembre 2008

Il Porto di Cariati sarà turistico e peschereccio

L’area portuale in fase di ultimazione, così come precisato e ribadito ai pescatori, al titolare del cantiere navale ed ai proprietari di imbarcazioni, manterrà entrambe le sue due vocazioni: quella turistica e quella marinara. I lavori per circa 4 Milioni di Euro già iniziati da qualche settimana serviranno a completare ed a rendere fruibile e produttiva, sia per la parte turistica che per quella peschereccia commerciale, una struttura che da troppo tempo è rimasta abbandonata e priva di ogni regola. Questo ed altro era già stato ampiamente chiarito nell’incontro tenutosi, nei giorni scorsi, tra l’Amministrazione Comunale, lo staff tecnico del progetto ed i pescatori di Cariati. In quella occasione, oltre a raccogliere tutte le istanze degli interessati, era stato precisato che prima di iniziare le opere a mare, si sarebbero fatte alcune ulteriori verifiche tecniche tese a verificare le richieste provenienti da alcuni pescatori e da qualche operatore. Verifiche che sono state già fatte dalla Direzione Lavori e alle quali, in parte, sono state già trovate soluzioni tecniche. In particolare verranno realizzati circa 250 metri di catenarie per garantire un ormeggio più sicuro a circa 20 pescherecci che andranno ad occupare le aree a loro destinate sul molo di sopraflutto. Il tutto oltre ad altri interventi tra i quali la recinzione di tutta l’area con la possibilità di controllo degli accessi sull’area, i servizi igienici, la fornitura idrica ed altro. Ribadiamo con forza che questa Amministrazione Comunale è la prima e l’unica ad essersi seriamente preoccupata di investire, anche con fondi di Bilancio, nell’area portuale di Cariati e si è sempre dimostrata attenta e sensibile alle esigenze di chi opera all’interno dell’area portuale.

venerdì 22 dicembre 2006

Lo SDI: orgogliosi della nostra storia

Eravamo convinti, o così pensavamo, che la storia di Cariati, almeno quella più recente, fosse nota a tutti i cittadini. Mai potevamo immaginare che un signorotto della politica locale, “luminare” della cattiva gestione della pubblica amministrazione, “docente” di trasversalismo, “affermato sostenitore” della pratica del “salto della quaglia”, arrivasse ad un travisamento della storia del nostro comune così falso e grottesco e potesse impartire lezioni di etica a tutti i socialisti cariatesi, compresi quelli che nel corso di questi anni hanno scelto strade diverse dallo SDI. Noi respingiamo al mittente la sua falsa ricostruzione storica e riteniamo, anche per correttezza verso i nostri concittadini, di dover suggerire al signorotto di guardarsi, ogni tanto, allo specchio e farsi – se ne è capace - un sano bagno di umiltà. Se così facesse, avrebbe modo di scoprire che tutta la propria storia politica è contraddistinta solo ed esclusivamente dal perseguimento e raggiungimento di un unico obiettivo: la cura dei propri interessi personali. Altro che la tutela degli interessi della nostra collettività! D’altra parte, il giudizio che costui si è azzardato a dare della nostra storia non ci interessa né ci preoccupa, essendo palesemente dettato da un suo malcelato e insanabile risentimento personale per la recente, sonora, scoppola elettorale che, evidentemente, rievoca nella sua mente anche altre dolorose sconfitte del passato. Quello che, invece, ci interessa è il giudizio espresso dagli elettori, i quali in ogni competizione, con il forte e sempre crescente consenso dato al nostro Partito, hanno manifestato di condividere i progetti politici elaborati e proposti da noi Socialisti dello SDI insieme alle altre forze, sane ed oneste, della coalizione AMIAMO CARIATI e premiare i nostri comportamenti, anche personali. A costui, che oggi falsamente e senza pudore cerca di proporsi ai cittadini come il nuovo, ma che nuovo non è per aver mal amministrato il comune nell’ultimo decennio con i vari prestanomi di turno, ricordiamo che Egli è uno dei maggiori artefici del totale degrado ambientale, sociale, culturale, morale ed economico, in cui Cariati si ritrova e che la nostra azione politica ed amministrativa, svolta continuamente in prima persona, è stata sempre contraddistinta da un unico e altissimo fine: il bene comune e la crescita della nostra collettività. Ciò è testimoniato anche dall’attività svolta in questi primi mesi dall’Amministrazione comunale, che è riuscita con capacità, competenza, onestà e assoluta dedizione a realizzare importanti punti di quel programma elettorale, ampiamente condiviso e premiato dagli elettori, ed a risolvere numerose problematiche ereditate dalle precedenti, scellerate gestioni amministrative. L’invito che ci sentiamo di rivolgere al “signorotto” ed ai pochi reduci che ancora frequentano la sua corte è quello di non perdere tempo a falsare la storia del nostro Comune e di iniziare a dare finalmente i propri “contributi” anche su tutte quelle questioni di interesse collettivo sulle quali da troppo tempo continua ad essere assente ingiustificato. Ovviamente, dopo aver seriamente riflettuto sui motivi della propria sonora bocciatura elettorale.

Antenna: il Sindaco scrive alla Sovrintendenza

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Sindaco e del Vice Sindaco di Cariati.

I sottoscritti Filippo Sero , in qualità di Sindaco di Cariati e Cataldo Perri,in qualità di vice sindaco con delega assessorile alla cultura e all’ambiente , chiedono a Codesta Spett-le Sovrintendenza di voler riconsiderare, in tempi brevissimi, il parere favorevole concesso ad una azienda di telefonia mobile autorizzata ad installare una antenna in un comignolo fatto costruire ex novo(materiale plastificato) sul torrione cinquecentesco delle nostre mura storiche. Si invita un responsabile di codesto Ente a voler prendere visione di tale obbrobrioso manufatto che ha offeso la sensibilità di intellettuali, storici e semplici cittadini cariatesi. Le nostre mura storiche sopravvissute agli assalti dei turchi nel 1500 non possono essere preda dell’assalto di aziende telefoniche che devono reperire senza ombra di dubbio altri luoghi più appropriati per insediare tali antenne, dopo una attenta e seria valutazione dell’inquinamento elettromagnetico ed impatto ambientale ed in concertazione con l’Amministrazione comunale. Il danno architettonico e di immagine del nostro borgo medievale è già gravissimo ed una città che vive di turismo, mirato in gran parte al mare ed al centro storico, non può permettere che si concedano autorizzazioni per lo meno discutibili. Fiducioso in un vostro ripensamento sulla autorizzazione in questione si porgono distinti saluti ,con la certezza che l’epilogo di tale incresciosa vicenda debba essere una sola: la rimozione di cotanta mostruosità.

Donnici si tira fuori dalla polemica

Continua a tenere banco la presa di posizione dell’assessore al turismo del Comune di Cariati, Rita Cosenza, la quale dopo aver esternato le motivazioni del dissenso con la maggioranza di governo locale su un foglio locale ed aver abbandonato la riunione di maggioranza di giovedì scorso, ieri, in un'altra riunione, che doveva servire a chiarire ogni dettaglio del problema, non si è presentata. Un gesto non certo carino nei confronti di tutti i colleghi della maggioranza che non hanno gradito il gesto messo in atto dalla giovane assessore al turismo. Presente invece l’assessore Luigi Baratta. Nonostante l’assenza di Rita Cosenza, la riunione si è, comunque, tenuta soprattutto per chiarire la posizione degli assessori Luigi Baratta e Giuseppe Donnici. Chiara e limpida la collocazione dell’assessore all’urbanistica Giuseppe Donnici, che dopo aver chiarito la sua posizione all’interno della maggioranza, la ribadisce, a scanso di qualsiasi coinvolgimento sulle posizioni espresse dalla Cosenza, in un comunicato stampa, “Non ho mai affermato di essere sulla posizione dell’assessore Cosenza – dice Donnici. Posso capire il suo disagio ma non mi posso accomunare alle sue esternazioni perché non mi appartengono”. Per quanto riguardo la posizione dell’assessore Luigi Baratta, la dovrebbe chiarire in una riunione che si terrà a breve.. Abbiamo inoltre appreso che la sezione dello SDI di Cariati non ha gradito per niente le dichiarazioni dell’assessore Cosenza che, “non ha alcun diritto – hanno affermato alcuni dirigenti della sezione locale - di offendere e mortificare un gruppo politico che rappresenta la forza trainante dell’amministrazione ed esprime ben cinque consiglieri di maggioranza”. Sembra certa, comunque, la presenza dell’assessore Rita Cosenza alla riunione che si terrà questa sera. La conferma ci è arrivata dallo stesso assessore al turismo. Evidentemente la diplomazia e la ricucitura del gruppo, potrebbe portare ad un chiarimento completo.